«Come tutti i demoni naturali, Amy ha i capelli rossi. L’espressione del suo viso è un po’ monella, e indossa solo lingerie provocante.
Prima di intrufolarsi nei sogni di Raimondo, nasconde le ali da pipistrello, arrotola la coda in modo che non si veda e calza un paio di graziosi piedini di fanciulla, proprio come una ragazza della Terra indosserebbe un paio di calzini. La pelle, che è d’un radioso blu elettrico, la colora d’un delicato rosa carne.
Le corna no, quelle non si possono eliminare per legge. Del resto si tratta di due vezzosi cornetti affusolati, piuttosto fini e, diciamo, ornamentali, che non danno troppo nell’occhio e che molti uomini, sulla Terra, troverebbero addirittura sexy.
Così agghindata, prende a frequentare discretamente i sogni di Raimondo, dapprima solo sullo sfondo, per così dire, contentandosi d’incuriosirlo con dei salutini, con degli ammiccamenti, con degli sfioramenti e insomma con l’intera gamma di civetterie che le donne umane utilizzano per irretire i maschi della loro specie, badando bene di non strafare, di non dargli l’impressione d’essere una ragazza facile, cosa che invece la sua natura demoniaca le ingiunge imperiosamente d’essere. E del resto proprio la capacità di dosare sapientemente gli assalti ha fatto di lei la più richiesta delle escort dell’Ade.
Le sue colleghe sono delle sciacquette, compaiono di punto in bianco davanti agli uomini della Terra, in pose oscene che di sensuale avevano ben poco, e si gettano subito fra le loro braccia. C’è da dire che gli uomini, di solito, non si fanno pregare (per usare un’espressione che gli abitanti dell’inferno trovano molto spiritosa) e rispondono al fuoco della tentazione col fuoco della passione, spargendo il loro virya sui corpi provocanti delle cortigiane infernali, o nei loro orifizi, senza bisogno che quelle mutino troppo nell’aspetto o nel vestiario.
Lei è più strategica e più attenta ai dettagli, e questa è la ragione per la quale le vengono affidati gli incarichi più delicati, quelli concernenti gli umani in odor di santità, come Raimondo, o i santi fatti e finiti. »Una diavolessa tentatrice insidia uno scrittore in odor di santità.
Un fantasma sporcaccione infesta una villa immersa nella campagna emiliana. La provvidenziale installazione di un aggiornamento innesca un incontro romantico e fatale.
Le parole del vocabolario si ribellano a un romanziere scriteriato. Il personaggio di un racconto prende vita e comincia ad agire indipendentemente dalla volontà dell'autore.
Dei caratteri magici tramutano in realtà tutto ciò che scrive chi ne fa uso. Strutturato come una raccolta di racconti che hanno tutti lo stesso protagonista, lo scrittore Raimondo Spallanzani, questo lavoro di Grasselli è un piacevole susseguirsi di trovate umoristiche, fantastiche e, ovviamente, erotiche.
Storie a sfondo magico, bizzarro, vagamente gotico, che potrebbero essere definite anche dei «racconti esoterici». Spassosissimo il cammeo Berlusconi, facente funzione di «presidente» dell'inferno, durante una breve permanenza del protagonista nell'aldilà.
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