«Parlami. Nella tua voce tutto il mondo è consolabile.

»La raccolta poetica d’esordio di Saint Malo possiede l’intimità di un dialogo d’amore a luci spente. Gli occhi – quell’iride di chi amiamo cara all’autore – diventano, allora, faro, punto di riferimento, culmine di un percorso lungo il quale l’autore semina introspezione e raccoglie versi.

L’amore come sguardo alla vita: da qui il sottotitolo dell’opera. Tra queste pagine, la poesia torna ad essere senza tempo, e con lei Parigi e gli altri luoghi di culto della mano scrivente.

L’autore riscopre il primordiale piacere di parlar d’amore e di farlo con limpidezza, con quella leggiadria che richiama Prévert e con tutta la sensualità del Neruda più amato. Immediata come una fotografia e nostalgica come questa, la poesia di Saint Malo non sembra avere alcuna pretesa al di fuori di quella di condurre i lettori a sognare e riflettere insieme al suo artefice.

Ed è in quel silenzioso allungarsi verso l’altro, come rami d’un albero al cielo, che il suo maggior potere risiede. Lisa Pitrolo Savà.