Il concetto di "pancreatite cronica" (CP), secondo i concetti moderni, indica un processo infiammatorio e degenerativo cronico e poliziologico del pancreas, caratterizzato da un decorso piuttosto lungo. È il risultato dell'effetto degli enzimi pancreatici attivati sul parenchima e sullo stroma della ghiandola con distruzione permanente, atrofia progressiva, sostituzione degli elementi cellulari del parenchima con tessuto connettivo, comparsa di pseudocisti, calcificazione della ghiandola e diminuzione della sua funzione eso- ed endocrina.

Poiché la componente infiammatoria nello sviluppo della CP non è l'unica e nemmeno la principale, secondo W. Hess (1969) questa malattia sarebbe più correttamente definita come "pancreatopatia".

La CP non presenta sintomi clinici patognomonici, il che complica notevolmente la diagnosi. La difficoltà di diagnosi è dovuta anche alla frequente combinazione di danni al pancreas con patologie di altri organi del tratto digestivo.

Ciò è dovuto principalmente allo sviluppo del CP sullo sfondo di malattie dell'apparato digerente o al coinvolgimento degli organi digestivi nel processo patologico con CP esistente. .