Quando il Tenente Giovanni Grandi risolse il caso del Fabbro, Nunzia aveva appena compiuto sedici anni. Era una ragazza introversa, con poche amicizie, ma poteva vantare una mente brillante per la logica e la matematica.

Riporre i calzini nel cassetto, seguendo un metodo di sfumature di colori e grandezze, le riempiva l'anima, andando a colmare il vuoto di affetti sinceri. Leggere le gesta di un poliziotto, alcolista e scurrile, che risolveva il "mistero della stanza chiusa" in pochi giorni, le fece decidere, per l'ultima volta in vita sua, cosa sarebbe diventata da grande.

Mettere ordine nella società, le avrebbe dato ancor più soddisfazione che sistemare un grosso armadio. Bibi invece era poco più che un cucciolo, e da poco aveva imparato cosa significa perdere un amore.

Quando l'ispettore Grandi era ad un solo mese dalla pensione, e si sentiva oramai schiacciato dal peso di quel lavoro infame, Nunzia era in piedi sotto il sole di un luglio cattivo. Indossava la sua divisa blu, e silenziosa vegliava sul corpo di una giovane ragazza.

Gli agenti Bordoni e Visentin l'avrebbero presto raggiunta sulla scena del crimine, portando con loro il più famoso investigatore italiano: Giovanni Grandi. Bibi invece era diventata un gosso lupo cecoslovacco: agile, forte, di un grigio antico.

Anche lei, come gli altri, avrebbe dato la caccia ad un mostro, un orco che divora il bello della vita, ingurgita l'innocenza e vomita i ricordi. Un Giallo dove il sangue scorre dalle ferite a fiumi, e travolge tutti come il terremoto che ho distrutto il piccolo borgo di Valleantica.

Sotto le macerie, urlano i sensi di colpaE questo libro è dedicato proprio a chi riesce a sollevare certi pesi, a nuotare in un mare sporco, ad andare avanti nonostante tuttto. Due generazioni si incontrano, due animi tanto diversi si amano e si odiano, inseguendo un mostro che si annida nel passato.

La splendida copertina è di Valentina Quadrini. .