“La singolarità del sassino” è il secondo racconto della collana “Le avventure di Marina” che vede come protagonista una dottoressa trentacinquenne di medicina generale con un nome che riflette esattamente quello del luogo in cui si ritrova a lavorare: Marina di Pisa. Parmense di nascita, dopo aver lavorato per un breve periodo come medico di famiglia a Lucca, decide di cambiare destinazione e svolgere così il proprio lavoro tra Pisa e la frazione marinese.

Il segreto di Marina (la dottoressa) è quello di essere una studiosa e collezionista appassionata di oggetti antichi, rari e introvabili, meglio se trafugati. Questa “passione” le è stata trasmessa dal padre (ormai deceduto).

Il segreto di Marina (il paese) è nel suo essere surreale: dall’atmosfera decadente agli strani fenomeni che accadono di contorno, la sua storia rende la località quasi un essere pensante, portatore di istanze profonde quanto l’animo umano. Caratteristici sono anche i suoi personaggi: isolani nella difesa del proprio luogo natio e rilassati nel ritmo della loro vita tra caffè, mare, gelati, aperitivi e cene.

In questo secondo racconto accade un fatto strano: alcuni “sassini” di ghiaia delle dighe di protezione delle maree fluttuano per aria. Studiosi, curiosi, professori e forze dell’ordine sono alle prese con questo strano fenomeno.

Marina (la dottoressa) non vorrà lasciarsi scappare l’occasione di metter le mani sui ‘sassini’ e il piano per accaparrarseli sarà ricco di nuove e piacevoli conoscenze. .