Si prenda un ragazzo quattordicenne, con l’occhio vispo, il pensiero rapido e una grande abilità nel cavarsela anche nelle situazioni più imbarazzanti. Amalgamate bene e dopo qualche anno si otterrà un miscuglio tra fantasia, intuizione e velocità di attuazione: uno strano intreccio tra un attore nato, un “imbranato” e un genialoide (forse).

Questo “uragano” è Gianfranco, il protagonista, proveniente dalla cosiddetta gioventù del “cazzeggio”, come si direbbe oggi, o degli “scioperati” come si soleva dire ai suoi tempi. Con l’età e con le vicissitudini della vita è molto migliorato anche se un velo d’indolenza è ancora insito nei suoi neuroni.

Una formula magica, questa, che gli ha attirato personaggi femminili di ogni carattere e personalità, come un’invisibile calamita, una forza elettromagnetica che l’ha trascinato verso circostanze e avvenimenti al limite della credibilità. In ognuno dei capitoli che compongono il libro sono raccontati gli episodi che hanno segnato la vita di Gianfranco: dalla spensieratezza al primo innamoramento, dal primo bacio alla “prima volta”.

I racconti sono “dedicati” ad alcune delle ragazze (dai 14 ai 40 anni) che hanno caratterizzato la sua vita in sequenza temporale, dalla prima esperienza dell’adolescenza a quelle in età matura. L’aggiunta di alcune pagine a corollario, articolate attorno ad “avventure” fuori dall’ordinario, integrano il testo.

La narrazione non si è chiusa con l’ultima vicenda ma potrebbe benissimo essere implementata con altre protagoniste e protagonisti. Potrebbe avere un “seguito”, anzi, l’ho già scritto.

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