Ho scritto sette flashback di altrettante realtà territoriali. Paesi dell’Alta Irpinia che, con usanze, colori diversi, dialetti particolari, hanno segnato la vita del partito comunista irpino.

Negli anni è stato, da più parti, scandagliato il ruolo e la funzione del PCI. Possiamo affermare che si conosce del tutto la storia del gruppo dirigente nazionale, le tante vicissitudini trascorse, la sua formazione e sappiamo del radicamento sociale del Partito Comunista nei grandi centri industriali del Nord e nelle città metropolitane del Centro-sud.

Conosciamo poco, però, il PCI del Mezzogiorno interno e delle aree territoriali più arretrate. Quel poco che si sa è affidato allo studio e alla ricerca di alcuni.

È calato il muro delle “dimenticanze” sul PCI, quasi come se avessimo partecipato tutti assieme, ad una storia “infame”. E’ sceso l’oblio su tante donne e uomini - anche nei paesi dove sono nati e vissuti - dove, in verità, sono stati protagonisti delle vicende politiche e sociali delle loro comunità per tanti anni.

Rassegnarsi all’andamento delle cose dell’oggi significa, più o meno consapevolmente, partecipare e precipitare nell’oblio. Ricordare, invece, un vissuto politico che ha coinvolto decine di militanti, una comunità intera può aiutare a trasmettere alle nuove generazioni i valori della partecipazione della battaglia politica, dell’impegno.

Ho inteso ricordare nomi, volti di donne ed uomini - alcuni non ci sono più - che con la voglia di “fare”, le loro ansie, aspettative, domande hanno riempito la nostra gioventù e hanno maturato il diritto al ricordo. .