Questa ricerca si propone di indagare la rappresentazione di Carol Ann Duffy delle questioni femministe attraverso il richiamo a figure storiche, religiose e mitologiche utilizzando il monologo drammatico. La Duffy sovverte gli archetipi femminili attraverso una serie di monologhi drammatici nel suo volume The World's Wife, la cui struttura si basa su una miscela eclettica di influenze che costruiscono reti intertestuali e metatestuali che si riflettono nei temi dell'amore, così come della perdita dell'amore, dell'oppressione sessista, della tristezza e della solitudine, e molti altri.

Si noti che La moglie del mondo mostra le difficoltà, poste da una società patriarcale, nel cammino delle donne e degli uomini. Il linguaggio semplice di Duffy si rifà a Wordsworth, mentre l'uso del monologo drammatico ricorda Browning e T.

S. Eliot.

Per esprimere i desideri femminili, Duffy ha rivisitato diverse figure femminili come Medusa, la signora Mida che intrattiene relazioni semantiche intertestuali basate sulla teoria del testo mondiale con la storia del re Mida di Ovidio dalle Metamorfosi, e Dalila e Salomè. Altre figure di gender-bending, illustrate non con il cross-dressing ma con l'identificazione incrociata, appaiono come la signora Darwin, la signora Esopo, la signora Sisifo e la signora Faust.

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